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lunedì 18 febbraio 2013

IN LOVING MEMORY OF YURI

Il nostro amato serissimo cagnolino Yuri non c’è più.
Ha avuto il suo calvario con attacchi epilettici sempre più ravvicinati da cui non è stato possibile trarlo fuori.

È spirato nel mio abbraccio dolente.
Non l’ho abbandonato solo al forno crematorio ma l’ho sepolto io con tutto l’affetto e l’amore che gli ho voluto in questo brevissimo lasso di avventura. Yuri ha la sua sepoltura dove cercarlo.




Questa notte mi son chiesto dove fosse la tua mamma.

Yuri è morto bello come era ai bei tempi, col pelo lucido ed il collo forte e pieno.


Ricordo quando, ad agosto, al mare, vidi la sua foto col suo sguardo triste e stupito che s’affacciava dalle coperte che coprivano lo stallo. Me ne innamorai e la sua storia meritava che fosse tratto fuori anche se il rifugio di Imola era bello, pulitissimo, con tante amorevoli volontarie che lo portavano fuori e marina che lo amava.

È stata una breve favola, di sottofondo triste perché Yuri era malatissimo, ma a casa s’era ripreso e da 28,5 kg che era, aveva raggiunto i 36 tornando il boxer maestoso che fu.

Qui poi aveva sentito che era la sua casa e un mese fa l’aveva difesa. Questo mi fece capire Marina.

È morto dopo essersi brevemente ripreso da un attacco di epilessia. Gli ho approntato il pasto che non aveva consumato la sera e gli era piaciuto mangiarlo bofonchiando di piacere e tornando a vedere se ne fosse rimasto un po’.

Poi gli attacchi sempre più ravvicinati, la corsa dal veterinario, nessuno sedativo in dose crescente l’ha smosso dallo stato epilettico. L’epilogo abbracciandolo ed abbracciandolo l’ho deposto nella fossa che gli ho scavato io con ogni cura.

Stefania, la studentessa di veterinaria, mi ha seguito come una torre di controllo in questo difficile volo della fenice. Houston, we have a problem. E Stefania rispondeva.

Io chiedevo e lei mi rispondeva quale competente ed affettuosa memoria del passato di Yuri.

Questa notte mi son chiesto chi fosse e dove fosse la mamma di Yuri, ma questo accomuna quasi tutti i cagnolini.

Ho trovato il profumo del nostro Yuri sulla federa del suo cuscinone.

Ora nevica anche sulla sua sepoltura fresca, quella neve in cui amava passeggiare mentre evitava il sale perché aveva delle screpolature ai polpastrelli di uno zampone.

Come erano belli tuoi zamponi balzani, e le tue sopraciglione aggrottate ed il tuo musone e mi piacevi anche quando t’impuntavi come brontolo, le tue orecchie che danzavano quando acceleravi il passo intimorito dal suono delle campane.

Quante notti ho passato sulla sedia accanto a te quando avevi poco respiro a causa del cuore malandato, quante carezze sul tuo testone di seta, oppure stavo solo a vegliarti quando avevi il respiro flebile per non disturbarti.

Sai, caro Yuri, sapevo che non saremmo rimasti a lungo insieme anche se la presidentessa di rescueboxer m’aveva rassicurato che un 3/4anni mi avresti fatto compagnia, ma sapevo che era una bugia pietosa, ma fino a dopo natale quasi ci ho creduto.

Caro Yuri, avevo predisposto tutto per portarti nella mia cappella affinché riposassimo insieme ma non me la son sentita di lasciarti solo almeno due giorni alla morgue del forno crematorio.

Siamo stati insieme notte e giorno 4 mesi e 19 giorni, avevo variato i miei impegni per seguirti, come potevo abbandonarti in un mucchio?

Caro Yuri che alzavi sempre la testa e mi guardavi quando tornavo a casa, anche quando non eri in forma.

Caro Yuri che, quando uscivo, mi interrogavi con i tuoi occhioni e ti avevo abituato a comprendere “torno subito” oppure “torno tra non molto” se dovevo star via di più. Allora abbassavi il tuo bel testone di seta sulle tue zampone e potevo uscire.

Caro curioso Yuri, quanti giri abbiamo fatto insieme quando ti sentivi, quanti angoli mi hai fatto scoprire. Da solo non ci sarei andato.

E che gioia quando ho provato a farti giocare con un pallone e non sei stato contento finché non l’hai sgonfiato, soddisfatto.

Ma poi non ti ho dato un pallone di pelle lucida, giallo, che mi aveva regalato un cliente per te. Cominciavi ad affannarti troppo.

E come ti piaceva la colonna sonora del film “the artist”, il film in bianco e nero e muto del 2011 col cagnolino che salva il suo compagno, tanto che la registrai sul telefonino come suoneria e la facevo riprodurre quando mi avvicinavo a casa perché tu mi sentissi arrivare e sapessi che avevo un pensiero per te, anche se era costante.

Caro Yuri, su quante cose mi hai fatto riflettere, quante chiacchiere ho fatto con te. Sissi mi aveva detto che finalmente avevi costantemente le voci umane e così io non ho smesso di parlarti e tu di farmi riflettere, caro amatissimo, serissimo Yuri.

Dopo i primi tempi in cui lo sguardo ti si addolciva solo col cibo, mi guardavi con occhi dolci, caro Yuri.

E la sera diventavi matto per i dentalstix che ti dava marina quando ti lasciava. Ma eri pigro e li perdevi dalla bocca. Allora te li spezzavo e ti stavo affianco finché non li finivi ed io ti dicevo che te li mandava marina, caro Yuri, così che non si spezzasse il filo con la tua marina così amorosa, cosi affettuosa.

Con marina, che non aveva potuto adottarti, ci sentivamo più volte al giorno. Non eri solo mio, caro, amatissimo Yuri, eri nostro.

Ma ora voglio subito un altro boxer del canile. Tu hai aperto la strada. Tu sarai sempre tu, ma altri ti devono seguire e non languire in uno stallo, da soli.

Questa volta ne sceglierò uno non malato, quello dopo sarà un altro sfortunato.

Poi ti riesumerò, io ti ho deposto, io ti riesumerò e ti metterò con me come volevo, nella cappella. Insieme.

Il motto della mia famiglia, sullo stemma, è "immersus, emergo", Yuri ha meritato il titolo borbonico, lo stemma ed il motto per il coraggio, la dignità che ha avuto.
Anche lui è della famiglia a tutti gli effetti, si è immerso nella legione straniera del canile per quasi sette anni e ne è riemerso, con voglia di vivere, intelligenza ed affetto.

Zazie, il gatto imperatore rosso, ti cerca sul divano. Peggy anche, la piccola Peggy, la Tigretta di neanche due chili, indomita, che ti sfidò mostrando di non aver più paura di te, ti si avvicinava e ti dava i bacini sul tuo musone e tu, serissimo, lasciavi fare. Chi l’avrebbe detto?

Riposa e segui noi che ti abbiamo voluto bene pazzamente, contro ogni logica, per fortuna.

Sì, pazzamente caro Yuri, come diceva Duke Ellington al proprio pubblico a fine concerto: “i love you madly”.

Così ti abbiamo amato tutti, caro il nostro Yuri, pazzamente, anche elettra che si era ingelosita, alla fine non ha potuto resisterti.

Pazzamente Yuri ti abbiamo voluto bene, pazzamente ti abbiamo amato con la disperazione nel cuore, caro Yuri.

Il tuo masetto


7 commenti:

  1. ... ti abbiamo voluto bene pazzamente..
    che dolcezza in queste parole
    anch'io ho amato pazzamente la mia Juba e anche ora che non c'è più io amo pazzamente il suo ricordo!

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  2. Sono commosso da questa bella tristissima pagina. E' un momento brutto ,atroce che ho conosciuto purtroppo. I nostri Boxer sono meravigliosi ed io,anche se non ti conosco, ti abbraccio caro amico.
    Lorenzo.

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  3. Carissimo, ero cosi' contenta che finalmente yuri avesse trovato una famiglia.... che tristezza infinita.... sono affranta.... veramente... non riesco a trovare le parole più giuste..... un abbraccio
    ludovica

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  4. Sento il mio boxerone sbuffare mentre leggo e ammiro la dolcezza delle tue parole. Sei stato coraggioso e ti stimo: ti ha rapito il cuore e...ti capisco.
    Ciao
    Carlo

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  5. Piccolo grande boxer, non riesco a crederci, ma perkè quando trovano amore dopo vite di maltrattamenti se ne vanno così in fretta?? Il mio Cesare se n'è andato dopo 14 mesi proprio quando aveva trovato affetto e amore, ho tanta rabbia ancora...

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  6. che emozione leggere questa bellissima lettera, il vuoto che un boxer lascia dietro di sé può essere colmato in parte solo da un altro boxer....sono speciali e bisogna essere un pò come loro per poterli apprezzare. Io sono al mio 3* ed ho aspettato ben 14 anni prima di farmi travolgere di nuovo dal loro amore....non fate come me, una vita senza un boxer non sarà mai una vera vita...!!! Ti sono vicina e comprendo il tuo dolore.
    Ciao Stefania

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  7. ..........una vita senza un boxer non sarà mai una vera ......Sante Parole Sasa'

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