Sì perché in questo romanzo il protagonista è un cane, Willocks ci prova a mettersi nei panni di un 4 zampe, ma ragionano per davvero, chissà come ci vedono loro.... Credo che loro siano più obiettivi di noi e non mi resta che consigliarvi di leggerlo!
Una delle recensioni al libro recita: " Ora che l'ho letto, spero che gli esseri umani possano essere "canini" di tanto in tanto".
Il brano che vi sottopongo è uno scambio tra padre e figlio all'interno di un canile, all'indomani della soppressione del genitore.
“Nulla”,
ringhiò il padre sommessamente. “Siamo stati solo i loro compagni
più fidati per migliaia di anni. Abbiamo protetto i loro bambini, le
loro case, le loro fattorie. Abbiamo tenuto d'occhio gli allevamenti
e le greggi. Abbiamo mostrato loro come si caccia. Abbiamo combattuto
nelle loro guerre. Quando si perdevano, li abbiamo riportati a casa.
Quando avevano fame, abbiamo portato loro del cibo, abbiamo salvato
loro la vita quando stavano per morire. Abbiamo addirittura spazzato
via i nostri fratelli -i lupi- per il solo beneficio degli uomini e
con nostro disonore, visto che sono stati loro stessi a chiedercelo.
Ora catturiamo i loro criminali e usiamo il nostro olfatto per
individuare i loro esplosivi mortali o le loro droghe velenose. I
ricchi ci usano per sembrare ancora più ricchi, e i mendicanti per
tirare su qualche soldo e pagarsi da bere. Li confortiamo nelle notti
più nere, nei giorni più luminosi li rallegriamo. Abbiamo amato la
razza umana più di ogni altra creatura. E loro hanno il coraggio di
chiamarci “il miglior amico dell'uomo””. Si guardò attorno in
quel luogo di morte, poi fissò Furgul. “ E questa è la
ricompensa”.
Il
muso del lurcher stava per impregnarsi di lacrime ma lui le ricacciò
indietro, poi guardò il corpo martoriato di Brenno attraverso le
sbarre e si rese conto che il San Bernardo era sveglio. E non solo
lui, ma anche tutti gli altri cani galeotti, con le orecchie tese per
captare ogni virgola di quelle parole veritiere.
Ogni
singolo cane degli Aghi stava prestando ascolto ad Argal.
Furgul
si voltò verso di lui. “ Ma perché tutto questo? Non capisco”.
“Quello
che devi capire è che non si tratta solo di noi cani. I Grandi
sfruttano tutti gli animali. Tutti noi abbiamo qualcosa che interessa
loro. Sfruttano ogni risorsa della natura, e credono che la Terra sia
stata creata solo per loro. Prendono e usano tutto ciò che vogliono,
e quando si consuma – o quando si annoiano ad usarlo- si limitano a
buttarlo via. Tra tutte le forme di vita, i Grandi sono quella più
avida, più spietata, più egoista, più traditrice. Ecco perché
governano il mondo. E la verità più terribile è che si trattano
gli uni con gli altri con crudeltà, disonestà e stupidità ancora
maggiori rispetto a quelle che riservano a noi cani. Ci rendono
innocui con museruole, collari e catene, sì. Ma le catene che gli
uomini legano gli uni agli altri – e a se stessi – sono più
resistenti delle sbarre di queste prigioni”.
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