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lunedì 4 marzo 2013

gli uomini visti dai cani

In questi giorni sto leggendo "Dog Lands" di Tim Willocks e da amante degli animali, mi ritrovo spesso con le lacrime agli occhi o con dei momenti di rabbia.... 
Sì perché in questo romanzo il protagonista è un cane, Willocks ci prova a mettersi nei panni di un 4 zampe, ma ragionano per davvero, chissà come ci vedono loro.... Credo che loro siano più obiettivi di noi e non mi resta che consigliarvi di leggerlo!
Una delle recensioni al libro recita: " Ora che l'ho letto, spero che gli esseri umani possano essere "canini" di tanto in tanto".
Il brano che vi sottopongo è uno scambio tra padre e figlio all'interno di un canile, all'indomani della soppressione del genitore.



“Perché i Grandi sono così crudeli con noi?”, domandò Furgul. “ Che cosa abbiamo fatto loro di male?”.
“Nulla”, ringhiò il padre sommessamente. “Siamo stati solo i loro compagni più fidati per migliaia di anni. Abbiamo protetto i loro bambini, le loro case, le loro fattorie. Abbiamo tenuto d'occhio gli allevamenti e le greggi. Abbiamo mostrato loro come si caccia. Abbiamo combattuto nelle loro guerre. Quando si perdevano, li abbiamo riportati a casa. Quando avevano fame, abbiamo portato loro del cibo, abbiamo salvato loro la vita quando stavano per morire. Abbiamo addirittura spazzato via i nostri fratelli -i lupi- per il solo beneficio degli uomini e con nostro disonore, visto che sono stati loro stessi a chiedercelo. Ora catturiamo i loro criminali e usiamo il nostro olfatto per individuare i loro esplosivi mortali o le loro droghe velenose. I ricchi ci usano per sembrare ancora più ricchi, e i mendicanti per tirare su qualche soldo e pagarsi da bere. Li confortiamo nelle notti più nere, nei giorni più luminosi li rallegriamo. Abbiamo amato la razza umana più di ogni altra creatura. E loro hanno il coraggio di chiamarci “il miglior amico dell'uomo””. Si guardò attorno in quel luogo di morte, poi fissò Furgul. “ E questa è la ricompensa”.
Il muso del lurcher stava per impregnarsi di lacrime ma lui le ricacciò indietro, poi guardò il corpo martoriato di Brenno attraverso le sbarre e si rese conto che il San Bernardo era sveglio. E non solo lui, ma anche tutti gli altri cani galeotti, con le orecchie tese per captare ogni virgola di quelle parole veritiere.
Ogni singolo cane degli Aghi stava prestando ascolto ad Argal.
Furgul si voltò verso di lui. “ Ma perché tutto questo? Non capisco”.
“Quello che devi capire è che non si tratta solo di noi cani. I Grandi sfruttano tutti gli animali. Tutti noi abbiamo qualcosa che interessa loro. Sfruttano ogni risorsa della natura, e credono che la Terra sia stata creata solo per loro. Prendono e usano tutto ciò che vogliono, e quando si consuma – o quando si annoiano ad usarlo- si limitano a buttarlo via. Tra tutte le forme di vita, i Grandi sono quella più avida, più spietata, più egoista, più traditrice. Ecco perché governano il mondo. E la verità più terribile è che si trattano gli uni con gli altri con crudeltà, disonestà e stupidità ancora maggiori rispetto a quelle che riservano a noi cani. Ci rendono innocui con museruole, collari e catene, sì. Ma le catene che gli uomini legano gli uni agli altri – e a se stessi – sono più resistenti delle sbarre di queste prigioni”.

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